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Pubblicato Mercoledì 7 Gennaio 2009 Notizia Precedente ] [ Notizia Seguente ]
 
 

Polemiche per le Burton Love
Polemiche contro le tavole da snowboard Burton linea Love con grafiche da Playboy
- Mercoledì 7 Gennaio 2009 - 16:05 -

Al centro della polemica ci sono le nuove tavole da snowboard della linea Love della Burton, da cui ammiccano immagini di donne prese direttamente dalle copertine di Playboy degli anni '70. Le vendite - pare - vanno bene, ma l'azienda deve fare i conti con la reazione degli abitanti dello Stato americano noto invece per la sua liberalità: marce di protesta nella città di Burlington, appelli a boicottare la compagnia, lo spettro di una denuncia legale per comportamento sessista. "Quel che si vede sulle piste è uno snowboarder che calpesta l'immagine di una donna nuda", dice un'abitante. Finora la Burton si è limitata a difendere il prodotto, ma potrebbe decidere di spostare l'azienda, che dà lavoro a 500 persone, dal Vermont.

La decisione dell'azienda americana d'immortalare sulle tavole le bellezze di Playboy non sembra essere piaciuta alla comunità locale: studenti, associazioni culturali e addirittura la "Girl Scout Council of Vermont", l'associazione delle ragazze scout del Vermont si sono scagliati contro il prodotto della Burton definendolo "sessista" e hanno organizzato una serie di manifestazioni affinchè sia ritirato dal mercato.

Burlington è la città più grande dello stato del Vermont ed è nota per la sua storica liberalità: fino dal 1992, anno in cui la Burton s'installò a Burlington, non vi erano mai stati dissidi tra comunità locale e l'azienda. Anzi. La Burton si era costruita la fama di compagnia progressista perché offriva agli oltre 500 dipendenti numerosi benefici economici e fiscali. Tuttavia è bastata questa nuova linea di tavole da snowboard per rompere l'idillio. La situazione è diventata velocemente incandescente: i genitori hanno iniziato a protestare perché temono che i loro figli restino scioccati nel vedere sulle familiari piste da sci le tavole con le immagini hot. I proprietari dell'azienda controbattono citando la libertà d'espressione. In mezzo vi sono i politici locali che in maggioranza hanno condannato il prodotto, ma temono che se le proteste continueranno, l'azienda possa abbandonare la città, facendo perdere il lavoro a centinaia di dipendenti in un momento davvero difficile per l'economia dello stato americano.

Tuttavia i cittadini di Burlington non vogliono accettare compromessi: «Se ci pensi l'azienda invita i giovani a calpestare il corpo di una ragazza nuda» dichiara al Boston Globe Nicole Zarrillo, manager di una compagnia no-profit di Burlington. «Probabilmente potrei passarci sopra, visto che tento di avere una mentalità aperta. Ma ogni volta che vedo queste tavole, non riesco a non pensare che sono qualcosa di molto offensivo». Intanto numerosi resort sciistici del Vermont tra cui lo "Stowe Mountain Resort" e il "Killington Resort" hanno già proibito a loro dipendenti di sciare su queste tavole da snowboard che costano tra i 350 e 430 dollari e sono tutte prodotte in edizioni limitate. La prima protesta contro le tavole incriminate fu organizza lo scorso ottobre quando oltre 100 cittadini di Burlington sfilarono davanti al quartier generale della "Burton Snowboards". Da allora ne sono seguite altre, tutte con lo stesso scopo: boicottare i prodotti dell'azienda. Jake Carpenter, cofondatore dell'azienda, non vuol sentire parlare più di ritiro del prodotto, ma in una dichiarazione ufficiale minaccia: "Potrei decidere di delocalizzare l'azienda in uno stato che riconsce il nostro impegno" .


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